Ci tiene compagnia da circa trenta anni, ideando e conducendo diverse trasmissioni televisive e documentari sulle reti RAI, Mediaset, La7 e TV2000. Ci prende per mano e ci porta in meravigliosi territori che, molto probabilmente, non vedremo mai. Licia Colò, con la sua pacatezza, gentilezza ed educazione, racconta la natura e il nostro pianeta, mettendo i suoi ospiti a proprio agio. Ormai è una di famiglia per tutti noi che la seguiamo da case. Nonostante la pandemia, è sempre molto impegnata, ma è riuscita a dedicare del tempo per un’intervista a EmmeReports.
Sei nata a Verona, ma ami definirti “cittadina del mondo”. Perché?
Amo definirmi cittadina del mondo perché sono nata a Verona, ma i miei genitori si sono sempre spostati, mio padre era un pilota dell’Aeronautica Militare, quindi si spostava da una città all’altra. Ho vissuto da piccolina a Lecce, Firenze, Verona, poi, quando mio padre è andato in Alitalia, mi sono trasferita con la famiglia a Roma. Sono cresciuta in un ambiente dove il mondo era il pane quotidiano, per cui non ho mai avuto questo senso di appartenenza. Da una parte può essere anche un peccato, ma dall’altra mi piace esserlo perché non ho pregiudizi nei confronti di nessuno.
Se io ti dico che “Il mondo, anche se oggi si gira in aereo in meno di due giorni, è sempre molto grande e vario”. Tu che mi rispondi?
Sicuramente il mondo è molto vario e questo lo rende meraviglioso. Sono tantissime le cose che non conosciamo, ed è un peccato, perché non ci basterebbero mille vite per conoscerlo tutto.
Come è nata questa passione per i viaggi e per il pianeta?
In realtà non ho una vera passione per i viaggi. Il viaggiare faceva parte della mia famiglia, mio papà mi portava in giro, perché avevo il privilegio di non pagare il biglietto aereo, essendo lui un pilota. Poi, successivamente, ho iniziato a farlo per lavoro, avendo come interesse principale quello di raccontare il mondo della natura e degli animali.
Un posto che ti è rimasto nel cuore, uno dove non sei andata e uno dove non andresti mai?
Sono tanti i luoghi del mondo che mi sono rimasti nel cuore, ma non sono una persona che si attacca particolarmente ad un paese, sono i sentimenti che mi legano ai territori, e amo moltissimo alcune realtà italiane. Se parliamo di bellezze dei luoghi, sicuramente il nord Europa è meraviglioso, ma non saprei chi “buttare giù dalla torre”! Ogni posto mi ha affascinata. Se dovessi scegliere un posto per piacere non andrei in una grande metropoli, ma dove la natura è una grande protagonista. Le grandi città un po’ mi spaventano, mi stordiscono, mi piacciono le realtà piccole, più umane, più a dimensione di uomo. Non andrei a fare una vacanza in una grossa metropoli, probabilmente, poi ci andrei lo stesso per accontentare mia figlia che, ad esempio, sogna di andare a New York!
Se io ti dico Pupina, tu cosa mi dici?
Pupina è stata una gatta speciale, anche se lo sono tutti. Lei era magica, mi è stata vicina in molti momenti particolari della mia vita e lo amata perdutamente. Ho scritto anche dei libri che servivano a ricordare il suo valore e avevano l’obiettivo di trasmettere il rispetto nei confronti dei nostri animali domestici, cosa che purtroppo non avviene sempre nella nostra società. I proventi dei libri sono andati alle persone che ne avevano bisogno per curare i propri animali.
Quanto sono importanti i sogni per te?
Perché danno libero sfogo alla nostra fantasia. Molte volte per scegliere dei percorsi di vita la fantasia è utile, perché non possiamo essere sempre attaccati a cose troppo terrene, bisogna avere anche delle ambizioni, guardare oltre, altrimenti siamo bombardati da messaggi che ci troncano le ali, impedendoci di volare. Dopodiché se ci aiutano nella strada, tanto meglio, altrimenti ci avranno fatto volare alto!
Hai condotto “Bim Bum Bam”, “Festivalbar”, “Buona Domenica”, “L’Arca di Noè” e “La compagnia dei viaggiatori”, “Geo & Geo”, “King Kong”, “Il pianeta delle meraviglie”, “Alle falde del Kilimangiaro”, “Il mondo insieme ed Eden”. Il filo conduttore è la passione per la natura, per gli animali e per i viaggi. È così?
Quasi tutti questi programmi hanno in comune la mia passione principale che è quella di raccontare la bellezza del pianeta, con la natura e suoi meravigliosi animali. Ma anche i territori e chi li abita. Però il tema principe è il rispetto per la natura.
Alle falde del Kilimangiaro è stata una tua creatura. Un bel programma che ci faceva compagnia tutte le domeniche. Perché non sei rimasta alla conduzione?
Alle falde del Kilimangiaro è un periodo della mia vita e fa parte del mio passato. Non c’era più sintonia con l’allora direttore di rete, quindi ho intrapreso un’altra strada Adesso lavoro su TV2000 con “Il mondo insieme” che va in onda la domenica pomeriggio e su La7 con “Eden, un pianeta da salvare”.
Che ne pensi di Greta Thunberg e dei movimenti per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico nati con lei?
Greta è una grande fortuna per l’umanità, è riuscita a smuovere le coscienze di milioni di persone. Ho conosciuto tanta gente che si muove per l’ambiente, per il pianeta, ma lei ha avuto una marcia in più. Non mi interessa chi l’ha spinta. Il messaggio che sta trasmettendo è preziosissimo per tutti quanti noi. Il risultato è quello che conta. Io spero che questa terribile pandemia non ci distolga da quello che accade al pianeta.
Come stai vivendo questa emergenza sanitaria, sia dal punto di vista professionale, sia da quello personale?
Questa pandemia ci ha fermato per il programma Eden, perché per girare le puntate è necessario muoversi. Mentre con Il mondo insieme siamo andati in onda sempre in diretta e questa domenica sarà l’ultima puntata. Poi andranno in onda solo le repliche. Abbiamo continuato a lavorare con maggiore difficoltà rispettando le distanze, ma ci siamo adattati. Sotto il profilo umano ho fatto delle cose che non riuscivo a fare da tanti anni, traendone anche dei lati positivi dall’essere costretta a stare a casa. Per quanto riguarda i viaggi spero di poter tornare presto a realizzare i nostri reportage che saranno dedicati in buona parte alla conoscenza del nostro Paese.
Pensi che riprenderemo a viaggiare come prima o la paura di restare contagiati da qualcosa che non conosciamo ci impedirà di prendere un aereo?
Dubito che tornerà tutto come prima. Penso e spero che quello che sta accadendo sia un valido motivo per cambiare rotta in molti campi, come lo sviluppo di una diversa sostenibilità, un diverso modo di viaggiare. Abbiamo la possibilità di migliorare tanti aspetti della nostra vita. Sarà difficile convivere con la paura di non avere una via di fuga. Ma ci riusciremo, non abbiamo scelta! Dobbiamo adattarci ai cambiamenti, sperando ci possano rendere migliori. Questa pandemia, in mezzo a tante tragedie, ci dovrebbe avere insegnato qualcosa di diverso e di positivo.
Buona vita ai lettori di EmmeReports!
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports