Grazie al DPCM del 10 aprile, le librerie hanno avuto il disco verde per poter aprire, a partire da martedì 14 aprile, nel pieno rispetto delle normative igienico sanitarie.
Il ministro Dario Franceschini, aveva cercato di spegnere sul nascere le polemiche affermando “Non è un gesto simbolico, ma il riconoscimento che anche il libro è un bene essenziale”.
La mossa del Governo non ha però convinto alcuni librai che si sono opposti puntando il dito proprio sull’impossibilità di poter garantire proprio il rispetto delle normative igienico sanitarie.
“Il fatto è che il lavoro del libraio prevede una comunicazione faccia a faccia e come si possono sanificare i libri che vengano toccati, presi, sfogliati da chi frequenta le librerie?”.
Questa era la domanda principale posta dai librai “dissidenti”, oltre al timore che quell’andare in libreria possa diventare per le persone “una giustificazione valida per uscire”, vanificando i sacrifici sinora fatti.
Siamo andati alla Feltrinelli di Palermo, aperta dal 17 aprile 2020, per “toccare con mano” la questione; comprendendo che, essendo questa una “grande libreria”, riesce a sostenere più facilmente i costi della “messa in sicurezza” rispetto alla piccola cartolibreria.
Leggiamo che gli ingressi sono scaglionati, in modo che all’interno della libreria ci sia sempre un numero limitato di persone per volta.
Non ci sono persone che attendono fuori, quindi, entriamo immaginando che è obbligatorio l’uso della mascherina e, forse, anche dei guanti monouso.
All’ingresso troviamo un banchetto con il personale della Feltrinelli che monitora il rispetto delle regole.
Chiediamo se è sufficiente l’igienizzazione delle mani visto che “potremmo non disporre” dei guanti monouso. Ci rispondono con un No perentorio, ma ci fanno sapere mettono a disposizione “gratuitamente” guanti monouso per poter sfogliare liberamente i libri.
Una volta dentro i locali occorre rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro: tutto sotto controllo, visto il contingentamento all’entrata e gli ampi locali della libreria.
Saliamo al primo piano e ci imbattiamo nella sezione: Effetto coronavirus con i libri “a tema” di Roberto Burioni, Maria Capobianchi, Ilaria Capua e Laura Spinney.
Sfogliamo alcuni libri e, alla fine, scegliamo il libro *** di *** e per consentire l’entrata degli altri lettori, scendiamo direttamente alle casse per il pagamento.
Non c’è fila, ma a terra notiamo una segnaletica che ci indica le distanze minime da mantenere per non vanificare tutti gli sforzi fatti sinora.
Arriviamo davanti la cassa dove, da dietro una barriera in plexiglass, una dipendente con indosso mascherina, visiera e guanti ci fa pagare sempre “in sicurezza”.
Alla fine usciamo con il nostro libro e con la consapevolezza che, per i prossimi mesi, queste saranno le normali modalità di acquisto in “sicurezza” in una libreria.
La direzione della Feltrinelli ci fa sapere che i nuovi orari saranno dal lunedì al sabato dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 19, con chiusura nei giorni festivi e nelle domeniche.
La chiusura oraria dalle 14 alle 15 si è resa necessaria per una sanificazione dei locali extra, oltre a quella che precede l’apertura.
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports