Maria Lucrezia Rallo, studentessa di Marineo (PA), ha ricevuto il riconoscimento di “Alfiere della Repubblica” dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella «Per il talento mostrato nella scrittura e nella poesia, talento che è riuscita ad unire a un impegno di cittadinanza attiva e ad azioni concrete di volontariato e di solidarietà».
Maria Lucrezia, iniziamo dal riconoscimento: da qualche ora sei “Alfiere della Repubblica” cosa significa per te?
Sono molto incredula ma l’emozione è davvero tanta. Ricevere questo riconoscimento è stata una piacevole sorpresa ma soprattutto mi ha portato a riflettere su tante cose.
La prima sicuramente riguarda l’importante compito che mi è stato dato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, essere un esempio positivo per la comunità è una grande responsabilità ma anche uno sprone per migliorare il mio agire nel tessuto sociale che mi circonda.
La seconda riflessione è più personale e riguarda il riconoscimento come vero e proprio “premio” a quella che è stata una lunga serie di battaglie personali per poter affermare la mia personalità e – perché no – anche la mia diversità. Ho imparato che ognuno di noi è diverso e come tale è sicuramente speciale. Ho lottato per accettare e amare la mia “specialità” anche quando era molto difficile.
Questo riconoscimento sembra quindi un coronamento a tanti sacrifici.
Oggi è la giornata mondiale del libro e tu sei un talento della scrittura e della poesia. Che libri hai sopra il comodino?
Amo leggere, nonostante non abbia un genere preferito mi piace molto (ovviamente) la poesia. Sto leggendo a tal proposito i versi di una grande combattente della nostra Sicilia e vero esempio di resistenza ai fini di un bene più grande. Sono i versi di Maria Occhipinti, bandiera di libertà ed emancipazione. Contemporaneamente sto leggendo un libro molto toccante “La trilogia della città di K. “ di Agata Kristof.
Il libro “La lacrima dell’anima” è uno spaccato del mondo giovanile tra crisi e speranza. Che puoi dirci della generazione post-Millennials?
Il mio libro è diverso rispetto a ciò che forse si penserebbe quando si parla di “poesia giovanile”. All’interno dei miei testi ho messo la rabbia, le speranze e il desiderio di rinascita di chi, nonostante la giovane età, vorrebbe vivere in un mondo migliore e si permette ancora di idealizzare. C’è tutta me stessa all’interno di quelle pagine e sono sicura che c’è molto di tanti altri ragazzi pieni di ideali.
Non siamo la gioventù che molti descrivono, noi siamo la nuova linfa vitale!
Se dico Brancaccio, tu cosa rispondi?
Brancaccio è la mia scuola (il liceo Scientifico Ernesto Basile), Brancaccio è il Centro Padre Nostro e il mitico Padre Pino Puglisi. Brancaccio è il Parco di Maredolce. Brancaccio è teatro e sport.
Brancaccio siamo noi ragazzi che contro ogni pregiudizio decidiamo le scuole del quartiere e ci impegniamo per rendere grande la nostra scuola con il nostro impegno e i nostri sacrifici.
Brancaccio sono tutti i bambini che all’uscita da scuola aspettano dietro i cancelli del Centro Padre Nostro per avere un’opportunità di essere bambini esattamente come gli altri nelle altre parti della città.
Pensi che ci sia una responsabilità anche mediatica nella ghettizzazione delle periferie di Palermo?
Sicuramente i media hanno una grandissima responsabilità, non si può negare il passato irrequieto del “mio” quartiere ma nessuno vuole vedere il grande impegno e i numerosi miglioramenti. La stampa tutta dovrebbe vivere questi cambiamenti per poterne parlare e poter cambiare e far cambiare idea.
Come stai trascorrendo la “quarantena” e quale sarà la prima cosa che farai appena terminata l’emergenza?
La quarantena è sicuramente una situazione molto complessa per tutti ma se devo essere sincera non mi pesa poi così tanto. Mi manca la libertà e tutte le attività che svolgevo prima ma sto approfittando del tempo in più per poter pensare e sto davvero raccogliendo tante idee che non vedo l’ora di poter mettere in atto.
Ciò che voglio fare di più alla riapertura è andare a Mondello, sentire la brezza del mare e poter respirare la libertà riconquistata (in più da buona Siciliana non vedo l’ora di poter mangiare una bella ARANCINA PALERMITANA).
Ringrazio e saluto tutta la redazione di EmmeReports e tutti voi lettori.
Spero di poterci incontrare nuovamente tra la magia delle parole che formano i versi e curano l’anima. Vorrei condividere con voi qualche verso della poesia che più mi rappresenta…
Tratto da “MERITI TE STESSA” (dal libro “LA LACRIMA DELL’ANIMA” ed. LA Zisa di Maria Lucrezia Rallo).
“[…] Non so quando rinascerò,
ancora sta morendo dentro di me il vecchio numero riflesso…
Ma ora inizio a sentire il profumo di un colore, il mio.
Sono lieve brezza di PRIMAVERA.” Maria Lucrezia Rallo
di Antonio Melita – EmmeReports