“La Missione Speranza e Carità di Palermo tiene a rispettare le disposizioni delle Autorità di non accogliere chi chiede ospitalità perché conscia dell’emergenza virus” recita un comunicato dei volontari della Missione Speranza e Carità di Palermo costretti a chiudere in pieno “allarme povertà“.
Infatti nel comunicato viene posto l’accento sulla quotidiana realtà palermitana, fatta di migliaia di persone sotto la soglia della povertà “Ma abbiamo tante persone che bussano alle nostre porte, (donne e uomini); a causa del maltempo sono aumentate le richieste di un tetto e di cibo“.
Nella missione nata nel 1991 su volontà del frate laico Biagio Conte, sono ospitati circa mille persone, e non vogliono sicuramente smettere, proprio in questo drammatico momento, di collaborare con le istituzioni locali.
“Sappiamo, grazie alla continua collaborazione con le Istituzioni, che il Comune di Palermo si sta prodigando con solerzia per aprire dei luoghi di prima accoglienza per fronteggiare questa emergenza virus. Siamo disponibili ad offrire, in queste nuove strutture, dei volontari e dei missionari a sostegno dei senza tetto.”
L’ennesima battaglia di “Fratel Biagio” Conte che a 25 anni ha lasciato una vita agiata per dedicarsi agli altri:
“Volevo andare in Africa a fare il missionario, dedicare la mia vita ai poveri. Invece, ho sentito qualcosa che mi bloccava. Così me ne sono andato sotto i portici della stazione con uno zaino pieno di latte e the caldo, per aiutare e stare vicino a quelli che la società ha dimenticato: li chiamano barboni, alcolisti, giovani sbandati, stranieri, prostitute, ma che io sento nel mio cuore di chiamare fratelli e sorelle. Così è nata la Missione di Speranza e Carità…..”
di Redazione – EmmeReports