Nella vita Giuseppe La Licata, un giovane palermitano, gestisce uno dei forni più conosciuti del capoluogo siciliano, insieme a suo fratello Marco e al papà Girolamo.
Quando non è in negozio a vendere biscotti, pizza e il buonissimo e ricercato pane pugliese, specialità del panificio, Giuseppe allena insieme ad altri colleghi una squadra giovanile di basket, l’ASD Leonardo da Vinci e, come secondo assistente, la Green Basket che milita in serie B, attività che ha dovuto sospendere a causa dell’emergenza sanitaria nazionale.
Quali misure avete adottato per rispettare il decreto legge entrato in vigore per limitare il contagio del coronavirus?
“La nostra attività ha adottato immediatamente le direttive del DPCM dell’ 8/3/2020 che presentava misure più stringenti solo per le zone rosse come la Lombardia e quelle dei focolai. Abbiamo quindi affisso un cartello che dice di rispettare l’ingresso contingentato e di tenere le distanze di sicurezza indicate dal ministero. Dentro la nostra attività si è inoltre sempre fatta molta attenzione alle norme igieniche dei locali e del personale”.
E da lunedì 9 marzo?
“Da lunedì nove marzo abbiamo aumentato tale attenzione disinfettando più volte al giorno le superfici con alcool e munendoci tutti quanti di guanti in lattice e mascherine. Abbiamo inoltre creato ad hoc una barriera davanti al banco di vendita e a quello della cassa che consente di tenere la distanza di 1m circa tra noi e gli avventori”.
Queste misure sono esagerate o insufficienti per voi del settore alimentare?
“Nessuna esagerazione. E devo dire che anche la clientela sta apprezzando sentendosi maggiormente rassicurata vedendo le misure adottate”.
Quali difficoltà state incontrando in questo momento?
“La difficoltà maggiore consiste nel far rispettare l’ingresso limitato e nel far capire ad alcuni clienti di tenere la distanza all’interno del locale fra gli stessi. Purtroppo ancora qualcuno minimizza o addirittura ritiene esagerato che si siano adottate tali misure. Per fortuna col passare dei giorni diventano sempre meno”.
Avete avuto un calo di clienti e di conseguenza anche alla produzione di pane, biscotti, rosticceria?
“Il calo è stato inevitabile ed è arrivato già con la chiusura delle scuole. Si spera che con l’impegno di tutti sia un momento che passi presto e si ritorni alla normalità”.
Avete dovuto lasciare a casa dei dipendenti?
“Nessun dipendente è stato lasciato a casa, sperando come detto che il momento passi presto. In ogni caso si prova ad andare avanti tutti insieme, come una squadra”.
Le istituzioni locali o statali stanno facendo poco o nulla per il comparto alimentare e i piccoli imprenditori?
“Le istituzioni sono sorde e cieche alle problematiche dei piccoli imprenditori. Si spera che vengano adottate misure ad hoc che permettano di prendere ossigeno in questo momento e in quelli che seguiranno. Penso anche e soprattutto a chi ha dovuto chiudere la propria attività perché non rientra fra quelle ritenute essenziali”.
Senti compromesse le tue libertà individuali?
“Le libertà individuali di tutti sono state soppresse al momento ma la ritengo conseguenza dell’aver adottato misure necessarie e fondamentali per un fine più importante che è la salute di tutti. In questo forse il mio essere allenatore esce fuori, penso al bene della squadra”.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports