A pochi giorni dalla Festa della Donna abbiamo fatto visita alla Pasticceria Cappello, una delle più conosciute e apprezzate a Palermo, per “gustare” quel dolce che inevitabilmente richiama questa giornata: la Torta Mimosa.
“E’ un dolce che proviene dalla tradizione della pasticceria italiana e che porta questo nome per la presenza dei cubettini di pan di spagna che richiamano il grappolo della mimosa” afferma il Mastro Pasticcere Salvatore Cappello.
“Sono tantissime le varianti regionali della Torta Mimosa” continua Cappello “Noi, visto il clima caldo di Palermo, cambiamo la “bagna” tradizionalmente al liquore con una più fresca al limone”.
Salvatore Cappello, membro da 25 anni dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani (AMPI) è anche impegnato in un progetto, attualmente bloccato a causa del CoronaVirus, all’interno della Casa Circondariale “Pagliarelli – Antonio Lorusso”.
“Sprigioniamo Sapori”, il nome del progetto, è nato per dare delle opportunità professionali nel campo della pasticceria siciliana a uomini e donne detenuti.
“Il mio insegnamento consiste nel trasferire l’amore per questo lavoro che necessita di passione, fantasia e abilità nell’accoppiare i gusti” continua Salvatore Cappello.
Passiamo dal dolce all’amaro e domandiamo cosa pensa Salvatore Cappello dell’eliminazione in finale del proprio figlio Giovanni a Cake Star: Pasticcerie in sfida 2020.
“Non voglio commentare quello che avete visto in televisione, del resto sarà sempre il pubblico e il cliente a decidere chi è il migliore” afferma Salvatore Cappello “Il problema è stato che i ragazzi si sono giudicati tra di loro, e in questo modo vince il più furbo”.
Ritorniamo, nuovamente al dolce, con in esclusiva la presentazione dell’ultima creazione in casa Cappello: la monoporzione “Corinne” in omaggio a Corinne Brown.
A parlarne è Giovanni, rappresentante della terza generazione Cappello: “Abbiamo una mezza sfera al cioccolato bianco, all’interno una composta di fragoline arricchito di un cremoso alle fragole e una crema ganache montata al limone”.
“La filosofia che sta dietro a questo dolce è quella di riportare l’artigianalità, abbandonando così la prassi diffusa della pasticceria su stampo” conclude Giovanni Cappello “il cliente avrà in mano un dolce unico, perché nel montare la rosa, petalo su petalo, queste saranno sempre diverse nell’aspetto ma uguali nel sapore”.
di Antonio Melita – EmmeReports