L’Onorevole Maria Carolina Varchi, deputata per Fratelli d’Italia, fa parte delle “nuove leve” della classe politica palermitana. L’abbiamo intervistata per i lettori di EmmeReports.
Qual è stato il suo percorso politico dal liceo ad oggi?
Ai tempi del liceo classico ero molto presa dallo studio e per tale ragione ho preso il diploma col massimo dei voti. All’Università ho militato tra le file ovviamente della destra, venendo sempre eletta in tutti gli organi collegiali dove mi ero candidata. Ed infine mi sono ritrovata con Fratelli d’Italia fin dalla sua fondazione.
Come è nata la sua passione per la politica ed in particolar modo per la Destra Italiana?
Sicuramente dagli approfondimenti personali ma anche dalla mia storia familiare sempre rivolta alla destra italiana. Alleanza Nazionale prima, un breve periodo nel Pdl (Popolo delle libertà, ndr) ed infine Fratelli d’Italia, dove abbiamo costruito questa carta per la destra italiana in un periodo non facile.
Oggi per molti patria, difesa nazionale e famiglia sono parole oramai desuete. Fratelli d’Italia è l’unico partito che le difende con il coltello tra i denti. Come lo spieghiamo ai giovani?
Intanto c’è un problema di sovranità nazionale che a mio avviso prescinde dal partito che difende questo valore. Molti, in questi mesi, hanno ricordato quando Bettino Craxi difese i confini nazionali a Sigonella. Stiamo parlando di Craxi che era un socialista e quindi distante anni luce dalla destra Italiana. Questo significa che la sovranità nazionale è un valore che dovrebbe appartenere a tutti gli italiani e non ad un singolo partito. Il vero problema della politica di oggi è che molti partiti sembrano aver dimenticato questo concetto.
E quindi cosa bisogna fare?
Noi facciamo ciò che tutti dovrebbero fare: chiediamo che i confini nazionali siano difesi, chiediamo come abbiamo fatto in questi giorni, in merito alla vicenda legata al coronavirus, che l’Europa intervenga per difendere i suoi confini. Noi abbiamo la nostra patria da difendere e vorremmo che anche l’Europa organizzasse una difesa dei confini, affinché situazioni di migrazione incontrollata non debbano più verificarsi. Quindi la difesa nazionale che poi si declina anche nella tutela delle eccellenze italiane e del made in italy è un valore che dovrebbe appartenere a tutti, dispiace che sia solo Fratelli d’Italia a farsene carico.
Se una ragazza oggi volesse intraprendere la carriera politica, cosa le consiglierebbe?
Sicuramente di studiare molto, non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà che certamente incontrerà sulla sua strada e di non guardare alla politica come ad un fine, un obiettivo da raggiungere per la sistemazione personale, una sorta di ufficio di collocamento come siamo purtroppo abituati a vedere in Italia, ma come uno strumento per migliorare il mondo.
Attualmente in Italia ci sono più decessi che nascite: come si potrebbero incoraggiare le nascite, considerando inoltre la mancanza di lavoro?
Questo è un fenomeno che Fratelli d’Italia denuncia da molti anni, proponendo il “piano famiglia”. Insieme all’On. Giorgia Meloni e ai colleghi deputati abbiamo presentato una proposta di legge che definiamo “pacchetto famiglie”: crediamo che per incentivare le nascite si debba fare in modo che avere un figlio non sia più considerato un lusso.
Quali sono le vostre proposte a riguardo?
Noi vogliamo asili nido gratis ed anche aperti fino a sera. Vogliamo inoltre che i prodotti per la prima infanzia abbiamo un’Iva agevolata, passando dal 22 al 4%, oltre a tutta una serie di agevolazioni in campo fiscale, in modo da consentire alle famiglie di detrarre le spese che affrontano per i propri figli. Ovviamente poi respingiamo con forza quelle teorie che ogni tanto serpeggiano nel nostro Paese, idee che definiamo di “sostituzione etnica”, quando sentiamo dire da qualcuno che abbiamo bisogno degli immigrati perché fanno più figli.
Onorevole, lei oltre ad essere avvocato penalista è capogruppo in Commissione Giustizia. Il suo parere sulla riforma della prescrizione.
La riforma della prescrizione è sbagliata perché allontana i cittadini dal problema reale, ossia la durata dei processi sia in ambito civile che in quello penale. Dire quindi che il processo è malato e far finta che questa malattia non esista, eliminando di fatto la prescrizione che è un baluardo di civiltà giuridica, è inaccettabile perché una persona non può stare sotto processo per decenni solo perché lo Stato non è in grado di celebrare un processo in tempi ragionevoli, come prevede tra l’altro la Costituzione e numerose pronunce in sede europea imporrebbero.
Come si può affrontare in modo efficace questo tema?
Il problema si affronta innanzitutto modificando il codice di procedura penale, perché le statistiche diffuse ci dicono che la maggior parte dei processi va in prescrizione durante le indagini preliminari, dove il pubblico ministero è la sola figura incaricata di gestire il fascicolo relativo a quel caso: non è quindi colpa né degli avvocati e né degli indagati. Occorrono quindi tempi più stringenti e al tempo stesso seri investimenti nel comparto giustizia: più magistrati, più cancellieri, più assistenti giudiziari, strutture più grandi. Noi vogliamo che gli innocenti siano subito liberati dalla gogna di un processo che molto spesso in Italia è mediatico, assicurando i colpevoli alla giustizia perché quando avviene una dichiarazione di prescrizione è una sconfitta per lo Stato perché si prescrive quando non è possibile assolvere, cosa che fa permanere un’ombra di colpevolezza sulla persona.
Psicosi da Coronavirus: secondo lei il comune di Palermo ha fatto tutto il possibile per fronteggiare il virus o c’è altro che andrebbe fatto?
A Palermo una vera emergenza per fortuna non c’è stata, perché sono stati registrati soltanto tre casi positivi, quei turisti di Bergamo due dei quali dichiarati in via di guarigione. Per questo credo che a Palermo la macchina del servizio sanitario nazionale abbia comunque funzionato. Probabilmente a livello comunicativo ci voleva qualche accortezza in più relativa alla gestione delle informazioni da dare ai cittadini.
Ztl notturna: un giusto provvedimento oppure un motivo per fare cassa?
Questi provvedimenti, quando nascono senza la concertazione di tutte le parti coinvolte, sono inevitabilmente destinati a fare solo cassa. La pronuncia del Tar rischia di danneggiare il tessuto produttivo, perché non dimentichiamo che negli ultimi anni, proprio per volere della giunta Orlando, c’era stata una conversione all’indotto turistico di tutta quella zona centrale. Le nostre proposte sono parcheggi con tariffe agevolate per l’orario notturno e tutta una serie di misure collaterali, perché la ztl da sola non basta sotto il profilo dell’impatto ambientale, rischiando invece di creare danni seri alle nostre attività.
Palermo, forse anche grazie ai media, viene vista in tutta l’Italia come un baluardo di una sinistra sempre a favore dell’integrazione, di un’immigrazione infinita e contro il fascismo. Che colpe ha la Destra palermitana?
Noi abbiamo frequentato le piazze per anni e continuiamo a farlo, però va detto che nel 2020 evocare il pericolo del fascismo per fronteggiare gli avversari politici è sintomo di totale mancanza di argomenti. Palermo è in mano alla sinistra da circa un trentennio, quindi tentare di attribuire alla destra i problemi di questa città è ipocrita e segno di scarsa considerazione dell’intelligenza dei cittadini. La destra a Palermo si sta riorganizzando, Fratelli d’Italia ha un gruppo consiliare molto attivo, sia sotto il profilo del dibattito politico che delle proposte da rivolgere alla città.
E Leoluca Orlando?
Quando Orlando ha qualche problema relativo alla gestione della città, lui si inventa un problema sull’immigrazione: è un film che abbiamo già visto e i palermitani ovviamente, non ci credono più perché le periferie sono abbandonate. Un sindaco viene eletto per occuparsi della propria città. Riconosco a Orlando la grande cultura e una grandissima preparazione politica, che può portarlo ad ambire a fare altro. Lasci la poltrona di sindaco di Palermo e si occupi di immigrazione tutto il giorno. Sono sicura che lui sarà più contento e i palermitani pure.
Se domani si andasse a votare per il sindaco di Palermo, quali soluzioni ed idee proporrebbe Fratelli d’Italia agli elettori del capoluogo siciliano?
Fratelli d’Italia si occuperà dei problemi che affliggono i cittadini: gestione e manutenzione di tutte le nostre strade, gestione dei rifiuti visto che, ad oggi, la raccolta differenziata stenta a decollare, sia per un problema di educazione civica di alcuni palermitani che per il funzionamento a “corrente alternata” delle società preposte alla gestione. C’è un problema, inoltre, di mobilità legato ad investimenti di cui ancora non si percepisce l’utilità, come il tram. C’è una città da capovolgere e da rendere più vicina ai cittadini. Certamente tra le nostre battaglie c’è l’introduzione del quoziente familiare sulla tassazione. Quello che è sicuro è che per noi, il cittadino viene sempre al primo posto.
di Teresa Fabiola Calabria – EmmeReports